Le Giornate Ecografiche Romane, organizzate dalla U.O di Neonatologia-Patologia Neonatale e TIN del Policlinico Casilino di Roma hanno l’obiettivo di focalizzare l’attenzione del pediatra e del neonatologo sugli aspetti fisiologici e su singole patologie di organi studiabili ecograficamente, quali il cervello, il rene, l’anca e il polmone. L’ecografia dei vari organi infatti rappresenta per il neonatologo parte integrante e imprescindibile del proprio bagaglio culturale e un’arma diagnostica fondamentale nella propria attività professionale.
Ciascuna giornata prevede una parte teorica nella quale sarà trattata l'anatomia, la fisiologia ed una o più patologie dell'organo in questione; saranno presentate diverse immagini ecografiche sia normali che patologiche, con possibilità di discussione interattiva. E' prevista inoltre una parte pratica durante la quale ogni singolo discente potrà esercitarsi con un ecografo performante.
Nell’ambito delle Giornate di Ecografia Cerebrale, si affronterà l’importanza del Ferro nello sviluppo cerebrale del Neonato ed il ruolo dell’anemia del pretermine.
L’anemia del pretermine è un’anemia normocromica normocitica, caratterizzata da una ridotta conta reticolocitaria e da ridotti livelli di eritropoietina. È una condizione tanto più grave quanto più bassa è l’età gestazionale del neonato. La carenza di ferro può ritardare la risoluzione dello stato di anemia anche se non è direttamente coinvolta nella sua patogenesi. Può contribuire a determinare l’insorgenza ovvero l’aggravamento di una insufficienza respiratoria ed un ridotto incremento ponderale. La maggior parte del ferro del neonato è contenuto all’interno dei globuli rossi (circa il 75-80%). Il 65% del ferro si accumula nel terzo trimestre di gravidanza, Il 10% si trova nei tessuti (mioglobina e citocromi) ed il 10-15% è contenuto nelle riserve (ferritina ed emosiderina).
Dopo la nascita avviene una caduta delle concentrazioni di emoglobina (Hb) del 30-50% a causa dell’arresto dell’ematopoiesi, della lisi dei globuli rossi fetali senescenti e della espansione del volume ematico vascolare. L’HB scende fino a 10-11 g/dl tra le 6-8 settimane di vita. Nel nato prematuro il nadir dell’Hb arriva a 6-8 g/dl, molto più precocemente del neonato a termine. Nel pretermine, in assenza di integrazione esterna, le scorte di Fe non sono in grado di sostenere l’eritropoiesi. Inoltre, il deficit di ferro corporeo nei neonati pretermine è tanto maggiore quanto più è bassa l’età gestazionale.
Fattori peggiorativi dell’anemia della prematurità sono l’aumentata velocità di crescita del neonato e le numerose perdite ematiche non ricostituite, come ad esempio i prelievi ematici. Ricordiamo inoltre che l’utilizzo della rEPO può peggiorare la deplezione delle scorte di ferro se non adeguatamente supplementato. L’ enorme variabilità dei neonati pretermine ed il rischio di un sovraccarico non facilita l’individuazione di un adeguato dosaggio di ferro; ed il deficit perinatale di Ferro può influire negativamente sullo sviluppo di diversi organi inclusi il cuore, il tratto gastrointestinale, i muscoli, le ossa e soprattutto il cervello.
Nel sistema nervoso il Ferro si trova all’interno di minuscole vescicole insieme con la dopamina, quando la co-localizzazione del ferro e della dopamina all’interno delle vescicole dei neuroni della sostanza nera è equilibrata, al sopraggiungere dell’impulso nervoso, la dopamina si libera nelle vescicole e, diffondendosi all’esterno del neurone, può raggiungere i suoi recettori sulle cellule contigue. Nei casi in cui l’immagazzinamento della dopamina, all’interno delle vescicole è alterato o compromesso, avviene una ridistribuzione anomala di complessi “dopamina-ferro”, con risvolti che potrebbero determinare un danno cellulare. Infatti, nel sistema nervoso è la presenza equilibrata della diade dopamina/ferro che assicura il corretto funzionamento dei neuroni.
Il deficit di Fe, anche non anemico, prima dei 3 anni di età può portare quindi a deficit neurologici a lungo termine nonostante una diagnosi tempestiva di anemia. Va ricordato di come l'anemia sia lo stato finale dell'esaurimento del ferro ed il cervello, soprattutto quello dei prematuri che è in via di sviluppo, potrebbe essere già carente di ferro quando l’anemia viene diagnosticata. La deficienza di ferro nel cervello, indipendentemente dallo stato anemico, sembrerebbe essere responsabile di deficit neurologici a lungo termine, motivo per cui iniziare il trattamento con ferro ad anemia conclamata è sicuramente meno efficace della prevenzione.